martedì 28 giugno 2016

Franciacorta Festival Estate 2016

Domenica mattina. Sveglia all’alba per andare sul lago d’Iseo e come obbiettivo principale la camminata sulla passerella denominata “Floating Piers”…. ma purtroppo il karma ci ha voltato le spalle…  gli imprevisti sono dietro l’angolo e tutto quello che deve andare storto va storto… quindi si rinuncia alla celebre camminata sulle acque… però questa è un’altra storia e ve la racconterò in un altro post.

Ma siamo caduti in piedi…. Ci siamo potuti godere appieno il Franciacorta Festival d’Estate tenutosi nella splendida cornice di Palazzo Monti della Corte a Nigoline di Corte Franca.
Arrivati verso mezzogiorno lasciamo la macchina nel parcheggio ben segnalato e veniamo subito “caricati” da un bus navetta che fa la spola in continuazione fino alla villa dove si tiene la manifestazione. C’è tanta gente, è una bella giornata non troppo calda, e così ci mettiamo in coda per acquistare il nostro ingresso.

Al prezzo di 20 € si ha diritto al calice di degustazione e 4 gettoni

Coda all’ingresso

Regole del gioco

Vi dirò che io e la mia Monica ce la siamo goduta appieno, lascio a voi immaginare quanti gettoni abbiamo “consumato” ma vogliamo darvi un indizio… non abbiamo preso il gelato e sprecato un gettone!

Banchi d’assaggio immersi nel verde

Ed ecco qua il prato che ospitava il banchetto d’assaggio dove una numerosa rappresentanza di produttori del Consorzio Franciacorta, dai più piccoli alle grandi “Maison”, aspettava i visitatori. Girando tra le bancarelle veniva voglia di fermarsi a parlare con ognuno, per conoscere meglio le loro aziende ed i loro prodotti, ma purtroppo le degustazioni erano a “gettone”. Ho quindi preferito dare la priorità alle aziende che non avevo avuto ancora modo di conoscere ed approfondire con un assaggio, ma di cui avevo letto o sentito buone impressioni. Per questo motivo ho scartato a priori le grandi aziende di cui è possibile trovare facilmente i prodotti anche da noi e la tipologia Satén, che a noi non piace particolarmente.

Devo dire che gli assaggi mi hanno sorpreso. Ho trovato dei vini piacevoli, puliti e soprattutto non omologati tra di loro. Ogni bicchiere ha espresso una sua peculiarità, un suo punto di forza sempre differente rispetto agli altri e questa è la nota più positiva che ho riscontrato. Tutte queste mie considerazioni nascevano mentre sorseggiavo queste buone bollicine comodamente seduto sul plaid portato da casa nello splendido giardino…

Cin Cin Pic Nic 

Bolle e Cibo per tutti

Accompagnamento musicale lounge per tutta la giornata

Dei produttori assaggiati quelli che mi hanno colpito di più sono stati:

CAMOSSI (Era di fianco a Ca’ del bosco, bellissima la loro reazione compiaciuta quando ho chiesto di assaggiare la loro bolla invece che quella della più blasonata Maison.. Complimenti al loro Extra Brut millesimato)

LA ROTONDA (Dosaggio Zero davvero eccezionale, da recensire al più presto con bottiglia intera)

LE MARCHESINE
(Brut semplice, fatto bene e di bella beva)

MONZIO COMPAGNONI
(Un blanc des noir davvero particolare quasi da dessert)

UGO VEZZOLI
(Extra brut davvero ben fatto, che esplode più in bocca che al naso)

E poi veniamo all’altra grande protagonista del festival, la cucina! In un tendone allestito sotto le volte del palazzo 14 chef proponevano i loro piatti di street food d’autore. Dopo un paio di giri perlustrativi per vedere le proposte ed annusare i profumi nell’aria, abbiamo fatto le nostre scelte:

Spaghetti neri freddi con uova affumicate di trota e ricotta di capra – Crema di patate, sarde, uova di trota e olio di Franciacorta.

Pesci e Panelle – Crostone di Pane al levistico, lavarello affumicato e bergamotto – Raviolo fatto in casa al Franciacorta con crema di aspirina (si avete letto bene!!)

La presentazione dei piatti come si vede è ottima, e devo dire che ci sono piaciuti tutti. Un sentito plauso alla professionalità degli chef ed alla qualità degli ingredienti. Per me e Monica il più buono è stata la crema di patate, davvero delicata con un contrasto di sapori dolce-salato armonioso… Una piacevolezza al palato provata poche volte in vita mia.

Tra le possibili scelte c’era anche una pizza gourmet, cotta al momento in un forno a legna “da viaggio”…. Non dubito minimamente che non fosse buona… Ma cavolo era per distacco il cibo più richiesto e con la coda maggiore! Davanti a così tante scelte differenti e creative purtroppo l’effetto “gregge” vince come sempre e non si ha il coraggio di provare sapori nuovi… o forse sono io che non assaggio la crema di aspirina tutti i giorni.

Concludendo davvero una bella manifestazione, organizzazione impeccabile ed ottimo servizio. Per me diventerà senz’altro una piacevole consuetudine partecipare ancora nei prossimi anni. Un abbinamento di vino, cucina e relax nella stessa formula riuscitissimo per promuovere davvero non solo il vino ma anche le altre eccellenze del territorio. 

Chapeau Franciacorta!

martedì 21 giugno 2016

Cena al Ristoro Grumello di Montagna in Valtellina, la mia recensione


Sabato sera finalmente per un’occasione speciale (il compleanno della mia Monica), siamo riusciti a tornare a mangiare al Ristoro Grumello di Montagna in Valtellina dove mancavamo da almeno un annetto. Avevamo provato a prenotare un paio di volte, ma siamo sempre stati sfortunati in quanto il ristorante era al completo oppure erano chiusi per ferie…

Ed invece questa volta ce l’abbiamo fatta, siamo tornati nella location in cui ci piace celebrare eventi ed anniversari speciali (tra cui ricordo con piacere la cena offerta dal mio amico Dado per la mia vittoria al Fantacalcio a seguito di scommessa persa, grazie ancora Dado!!), anche se il tempo di questo Giugno pazzo purtroppo non ci ha consentito di mangiare all’aperto sotto la splendida pergola estiva.

La sala interna dove abbiamo mangiato è quella della foto. Nonostante sia piena di oggetti kitsch a me l’ambiente colorato e simpatico piace. Il menù del ristornate cambia in base alle disponibilità delle materie prime. Infatti il sempre gentile e cordiale Paolo elenca a voce i piatti del giorno che comprendono sempre 5/6 scelte per ogni portata comprendente i loro classici ed i piatti di stagione. Le porzioni sono abbondanti, e quindi consiglio di optare per due scelte e non per la cena completa.

Come antipasti io ho optato per un’insalata di finferli accompagnata da tre diversi tipi di pane fatto da loro (in primo piano nella foto), mentre Monica ha preso uno dei loro classici, l’insalata tiepida di polipo e patate.

Devo dire che le insalate preparate dal Grumello sono una certezza. Gli ingredienti ed il condimento sono sempre in armonia tra di loro, soprattutto per un amante come me del fungo crudo che ne esalta il sapore come è stato nel mio caso. E devo sottolineare che solo al Grumello ed a Pantelleria (la mitica insalata pantesca me la sogno ancora di notte per capirci!) ho ordinato insalate al ristorante… quindi provare per credere!

Per il prosieguo della nostra cena abbiamo scelto tutti e due un secondo, che era fettine di manzo scottate con rucola su letto di asparagi bianchi e versata di burro fuso (spero davvero di aver scritto giusto, altrimenti la foto renderà giustizia e vi farà capire sicuramente cosa abbiamo mangiato!)

Anche in questo caso il piatto è piaciuto molto a tutti e due, la carne cotta alla perfezione e gli asparagi bianchi molto gustosi e della giusta consistenza. Il condimento col burro fuso è risultato gradevole, non troppo pesante, ed ha amalgamato bene i due ingredienti principi di questo piatto.
Abbiamo concluso la nostra cena (più che altro per gola, in quanto la pancia era davvero piena!) con un dolce mangiato insieme che è stata torta di carote e mandorle, buona, soffice e semplice come dev’essere.

Il tutto è stato annaffiato con una bottiglia di Cesarini Sforza Brut Riserva Trento DOC, che ha accompagnato bene la cena anche se a posteriori avrei scelto uno dei nostri Valtellina Superiore… ma la nostra festeggiata aveva voglia di bolle ed è stata accontentata.

Caffè con amaro offerto dalla casa, prezzo totale intorno ai 100 €.

Il rapporto qualità/prezzo è onesto, si mangia bene e si esce sempre pieni in un ristorante che non delude mai con i suoi “classici” e con i piatti di stagione. E soprattutto si esce soddisfatti di aver speso bene i soldi nonostante non sia un ristorante a buon mercato, cosa non facile al giorno d’oggi.

Unica cosa che io migliorerei è la carta dei vini. Paolo è anche la lista dei vini “vocale” e non c’è fisicamente una carta, ma devo dire che comunque consiglia sempre bene le bottiglie ed i ricarichi sono onesti.

VOTO GENERALE COME A SCUOLA: 9

Consiglio a tutti una visita in questo ristorante, che tendo a frequentare almeno un paio di volte all’anno. Verrei anche più spesso, ma siccome le cose belle e buone devono essere gustate solo nelle giuste occasioni, e non diventare abitudine, preferisco godermelo appieno in questi appuntamenti. Altrimenti la magia dei sapori e del momento si perde con il tempo, ed almeno per alcuni ristoranti mi piace godermeli solo quelle due volte all’anno…
 


mercoledì 15 giugno 2016

Bucci Verdicchio Castello di Jesi, la mia recensione


Vengo a conoscenza di questa cantina leggendo varie recensioni su alcuni libri ed altri blog, che ne esaltano i prodotti, soprattutto per la facilità di invecchiamento che il loro Verdicchio mantiene. Così mi riprometto di assaggiarlo appena ne avrò l’occasione.

Saltata una gita ONAV nelle Marche a cui non posso partecipare per altri impegni con rammarico (mica tanto ero a Malaga ad un addio al celibato sobrio ed elegante…) la prima occasione che mi capita è nel padiglione Expo del Vino. Dopo attenta valutazione decido di giocarmi uno dei miei tre assaggi a disposizione con Bucci, e devo dire che il vino mi aveva fatto una buona impressione, anche se non mi sembrava all’altezza delle lodi sperticate che avevo letto.

La seconda occasione invece è alla Fiera dei Vignaioli Indipendenti di Piacenza, dove l’azienda è presente. Arriviamo io e il mio amico Nonno (è il suo soprannome da anni, a Sondrio lo abbiamo tutti) al loro banchetto, assicurando al mio compare di fiera che il loro bianco ci piacerà e ne acquisteremo senz’altro qualche bottiglia. Ed invece…. Sarà stato l’orario, sarà stata la stanchezza della persona presente (non ricordo bene era forse il figlio del titolare) ma già alle prime chiacchere abbiamo avuto l’impressione che non c’era voglia di approfondire e parlare, quindi abbiamo degustato forse l’ultimo base in commercio e poi ce ne siamo andati, senza chiedere di proseguire gli assaggi. Anche solo per come eravamo stati trattati il vino non ci aveva fatto una grande impressione, così abbiamo levato le tende che tanto di ben di dio ce n’era a bizzeffe nei paraggi.

Non c’è due senza tre, così dopo l’ultima sciata dell’anno a Livigno come sempre mi fermo all’Enoteca di Bice Passera per fare acquisti vinicoli approfittando dei prezzi più bassi della zona franca. Ed ecco che mi arriva sottomano la bottiglia, e così mi decido a comprarla per dargli l’ultima possibilità.

E poi ieri sera, cena a casa con Monica ed eccoci qua a stapparla e degustarla finalmente come si deve. Per l’occasione con un piatto siciliano fatto per la prima volta dal sottoscritto, paccheri con ricotta e menta accompagnati da sbriciolata di pistacchi.

La mia recensione VIVINO è stata questa:
Il naso si presenta elegante ed intenso. Sentori davvero puliti e che con il tempo diventano sempre più eleganti. In bocca stupisce, un equilibrio ed un'acidità bilanciate si abbinano ad una beva strepitosa se si pensa che il bianco in questione è del 2011. Unico difetto riscontrato è che scivola via dalla bocca un po' presto, ma poi il retrogusto piacevole ci mette una pezza strepitosa. A ragione è considerato uno dei migliori bianchi italiani.


VOTO GENERALE COME A SCUOLA: 8,5

PREZZO DI ACQUISTO ENOTECA: 12 € (COSI’ A MEMORIA)


L’abbinamento col piatto che ho cucinato è stato buono, e la cosa più positiva è che la bottiglia è finita senza che io e Monica ce ne accorgessimo quasi (questo è sempre segnale positivissimo). Il rapporto qualità/prezzo ottimo, e parliamo sempre di un bianco del 2011. Probabilmente è stato aperto nel momento giusto, anche se non mi stupirei di poterlo trovare ancora così tra uno o due anni. E si, lo considero davvero meritevole delle lodi che avevo letto in precedenza e della sua fama.

Morale della favola… Come mi diceva il Cacho al mio primo Vinitaly una decina di anni fa: “Per giudicare un vino seriamente bisogna sempre berne una bottiglia a cena in due”

E questo è quello che faccio sempre quando recensisco un vino sia su Vivino sia sul mio Blog. 
Non troverete mai recensioni fatti ad una fiera o ad una degustazione… Sulla partita secca puoi vincerne una, ma sulla serie al meglio delle 4 esce sempre la più forte ed il giudizio migliore.

martedì 14 giugno 2016

Finalmente il mio blog

Era un po’ di tempo che la cosa mi girava in testa…. Perché non scrivere un blog e condividere insieme agli altri i miei interessi? L’idea mi è venuta ad inizio 2016, quando dopo anni di resistenza tecnologica sono tornato a far parte della famiglia Apple con l’acquisto del mio fido Iphone 6S che è diventato compagno inseparabile per la rinascita della mia nuova vita Social. Tripadvisor, Vivino, Instagram, Facebook ritornano nella mia vita, ed allora cosa c’è di meglio di un blog per condensare insieme tutte le cose che solitamente condividevo con voi su piattaforme differenti? E poi ci posso aggiungere anche le mie ricette, i racconti dei miei viaggi…. E quindi eccomi qua, a cercare di riutilizzare le mie vecchie conoscenze di perito informatico con l’aiuto di Google per creare quello che state vedendo. La prima versione grezza, senza troppi contenuti al momento ma che spero di poter migliorare e perfezionare con il tempo e con i miei post.

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